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Tutela e valorizzazione dell'architettura rurale

Programma predisposto dalla Regione del Veneto per accedere ai finanziamenti di cui al Fondo nazionale per la tutela e valorizzazione dell'architettura rurale, istituito dalla legge 24 dicembre 2003, n. 378

La Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto ha espresso parere favorevole in merito al programma triennale di interventi per la tutela e valorizzazione dell’architettura rurale predisposto dalla Regione del Veneto con deliberazione di Giunta regionale 29 dicembre 2009, n. 4243.
Tale programma costituisce condizione necessaria per accedere ai finanziamenti di cui al Fondo nazionale per la tutela e valorizzazione dell’architettura rurale, istituito dalla legge 24 dicembre 2003, n. 378, recante Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale. Lo scopo specifico di tale Fondo nazionale è di favorire le iniziative di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio edilizio rurale esistente, edificato tra il XIII e il XIX secolo, che costituisce testimonianza dell’economia rurale tradizionale.
Con Decreto ministeriale 6 ottobre 2005, il Ministero per i beni e le attività culturali ha individuato le tipologie di architettura rurale che potranno accedere ai benefici disposti dalla legge 378/03, nonché le specifiche tecniche che dovranno qualificare la realizzazione di tali interventi.
Ai fini dell’applicazione del programma, la Regione del Veneto ha individuato quattro ambiti contraddistinti dalla permanenza di un sistema agrario storico rilevante e dalla diffusione di forme di architettura rurale tradizionale di particolare valore identitario, sui quali grava la minaccia dei mutamenti conseguenti allo sviluppo economico e sociale.

Tali ambiti sono così individuati:

  • Viabilità storica della Valsana “Strada maestra” - Comuni di Cison di Valmarino (Treviso), Vittorio Veneto (Treviso), Revine Lago (Treviso), Follina (Treviso), Miane (Treviso);
  • Sistema delle colline a cordonate dell’Alta marca trevigiana - Comuni di Valdobbiadene (Treviso), Vittorio Veneto (Treviso), Revine Lago (Treviso), Tarzo (Treviso), San Pietro di Feletto (Treviso), Cison di Valmarino (Treviso), Pieve di Soligo (Treviso), Refrontolo (Treviso), Follina (Treviso), Farra di Soligo (Treviso), Miane (Treviso), Vidor (Treviso);
  • Taglio del Sile - Comuni di Jesolo (Venezia), Quarto d’Altino (Venezia), Venezia (Venezia);
  • Antica via Popillia costiera - Comuni di Taglio di Po (Rovigo), Ariano nel Polesine (Rovigo).

Il programma regionale prevede che le risorse assegnate alla Regione vengano gestite dai comuni interessati, dopo aver sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa che ne definisce le modalità di trasferimento. I comuni agiranno in conformità con lo schema di bando che definisce i requisiti di ammissibilità delle richieste di contributo ai fini del riparto delle risorse finanziarie, elaborato dalla Regione sulla base della normativa nazionale vigente, del decreto 6 ottobre 2005 del Ministero per i beni e le attività culturali e della citata direttiva 30 ottobre 2008 del medesimo ministero.

Base legislativa

  • Legge 24 dicembre 2003, n. 378, Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale
  • Decreto del Ministero per i beni e le attività culturali 6 ottobre 2005, Individuazione delle diverse tipologie di architettura rurale presenti sul territorio nazionale e definizione dei criteri tecnico-scientifici per la realizzazione degli interventi, ai sensi della legge 24 dicembre 2003, n. 378, recante disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’architettura rurale
  • Direttiva 30 ottobre 2008 della Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero per i beni e le attività culturali, Interventi in materia di tutela e valorizzazione dell’architettura rurale